Il 4 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale contro l’HPV (Human Papilloma Virus), principale responsabile del tumore della cervice uterina che colpisce ogni anno in Italia circa 2.500 donne.
L’introduzione del vaccino HPV ha segnato una svolta nella lotta contro questa neoplasia.
Questo articolo mira a fornire informazioni chiare e facilmente comprensibili sul vaccino HPV, sottolineando l’importanza della sua adozione per la salute individuale e collettiva.
L’infezione da Papilloma Virus
Il Papilloma Virus Umano è un gruppo di più di 200 virus correlati, molti dei quali trasmissibili sessualmente, e classificato come secondo agente patogeno responsabile di cancro nel mondo. L’infezione ha effetti molto diversi a seconda del tipo e della famiglia a cui appartiene il ceppo virale con cui si entra in contatto: alcuni possono causare condizioni benigne come verruche cutanee, mentre altri provocano lesioni con evoluzione maligna ai genitali femminili e maschili (vagina, utero, cervice uterina, glande, pene e perineo) e alle vie respiratorie (laringe, faringe, lingua, tonsille, palato e naso).
Gli HPV responsabili dell’infezione agli organi genitali, in particolare, si distinguono in due differenti gruppi: a basso rischio oncogeno e ad alto rischio oncogeno. Quelli a basso rischio oncogeno (principalmente tre) provocano lesioni genitali con ridotta capacità di evoluzione maligna o alta capacità di regressione spontanea, mentre quelli ad alto rischio oncogeno (quattordici diversi genotipi) determinano la progressione delle lesioni in tumori.
L’infezione da HPV è particolarmente comune, soprattutto nelle donne giovani, e circa l’80% delle persone sessualmente attive la contrae almeno una volta nel corso della vita.
Il vaccino anti-HPV: come funziona e chi deve farlo
Il vaccino contro l’HPV rappresenta una delle più grandi conquiste nella prevenzione delle malattie infettive e dei tumori legati a questo virus.
Agisce “insegnando” al nostro sistema immunitario a riconoscere e combattere il virus prima che questo causi la malattia: quando una persona vaccinata entra in contatto con il virus, il suo sistema immunitario lo riconosce e attiva una risposta per neutralizzarlo, prevenendo l’infezione e le malattie associate.
Studi clinici hanno dimostrato che il vaccino è in grado di prevenire oltre il 90% dei tumori associati all’HPV.
I vaccini anti-HPV oggi utilizzati proteggono, infatti, contro i 9 sierotipi di HPV più pericolosi ed esistono forti evidenze che elevate coperture vaccinali contro HPV garantiscano la protezione anche degli individui non vaccinati attraverso la cosiddetta “immunità di gregge”.
Tra i più studiati e monitorati nella storia della medicina, i vaccini anti-HPV hanno dimostrato un profilo di sicurezza eccellente, gli effetti collaterali sono generalmente lievi e possono includere dolore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, o febbre bassa. Eventi avversi seri sono estremamente rari.
In Italia la vaccinazione anti-HPV è raccomandata e offerta gratuitamente a ragazze e ragazzi a partire dagli 11 di età e viene somministrata in due dosi a distanza di 6 mesi (se il ciclo vaccinale inizia dopo il compimento dei 15 anni le dosi previste sono tre), con possibilità di vaccinazione di recupero fino ai 26 anni; per persone con particolari condizioni di salute o rischio, la vaccinazione può essere raccomandata anche oltre questo limite.
Altre forme di prevenzione
Come abbiamo visto la vaccinazione contro l’HPV è cruciale perché può prevenire la maggior parte dei casi di cancro cervicale e degli altri tumori HPV correlati.
Oltre alla vaccinazione, che rappresenta il metodo più efficace per prevenire l’insorgenza delle infezioni da HPV e delle malattie ad esse connesse, esistono diverse strategie complementari di prevenzione. Queste misure sono particolarmente importanti perché il vaccino non protegge contro tutti i tipi di HPV e non cura le infezioni da HPV già presenti al momento della vaccinazione.
Ecco alcuni strumenti di prevenzione che, insieme alla vaccinazione, offrono la migliore protezione contro l’HPV e le sue potenziali conseguenze sulla salute.
1. Programmi di Screening Regionale
In Piemonte il programma di screening per il tumore del collo dell’utero si rivolge alle donne residenti o domiciliate in un comune della Regione, di età compresa tra i 25 e i 64 anni, con scelta del medico di medicina generale.
Queste donne ricevono un invito a eseguire, gratuitamente, un test di screening (Pap Test oppure Test HPV) nei centri di “Prevenzione Serena”.
Le donne di età compresa tra i 25 e i 29 anni, che non abbiano ricevuto due dosi del vaccino contro l’HPV entro i 15 anni di età, sono invitate a eseguire il Pap Test. L’intervallo di tempo tra un test con esito negativo e il successivo è di 3 anni.
Le donne di età compresa tra i 30 e i 64 anni sono invitate a eseguire il test per la ricerca del DNA di Papillomavirus umano, o test HPV. L’intervallo di tempo tra un test negativo e il successivo è di 5 anni.
Anche le donne tra i 65 e i 75 anni, che non abbiano fatto almeno due test dopo i 50 anni, possono partecipare al programma.
2. Educazione alla salute sessuale
Avere accesso a informazioni accurate e affidabili sull’HPV e sulla salute sessuale può aiutare le persone a prendere decisioni informate riguardo alle proprie pratiche sessuali e alla prevenzione dell’HPV.
L’uso corretto e costante di preservativi durante i rapporti sessuali può ridurre significativamente il rischio di trasmissione dell’HPV, oltre che di altri virus e batteri sessualmente trasmissibili. Sebbene i preservativi non offrano una protezione al 100% contro l’HPV (il virus può infettare aree non coperte dal preservativo), questi riducono notevolmente il rischio di trasmissione.
3. Visite mediche regolari
L’incidenza del virus HPV in Italia, come nel resto del mondo, è significativa dato che l’HPV è uno dei virus a trasmissione sessuale più comuni. Sottoporsi a controlli regolari aiuta a identificare e trattare tempestivamente situazioni a rischio.
In particolare, visite ginecologiche periodiche rappresentano una componente fondamentale nella salute delle donne di tutte le età, offrendo la possibilità di prevenire varie condizioni tra cui quelle collegate all’infezione da Papilloma Virus. Inoltre, una comunicazione aperta e onesta con il medico consente di prendere decisioni informate sulla propria salute.
Le linee guida raccomandano che le donne inizino a sottoporsi a visite ginecologiche regolari all’inizio dell’attività sessuale o al raggiungimento dei 21 anni, mentre la frequenza delle visite dipende da vari fattori come l’età, la storia medica personale e familiare, i risultati degli screening precedenti e le specifiche raccomandazioni del medico.
A Spazio LILT, l’ambulatorio ginecologico effettua visite orientate alla diagnosi precoce delle neoplasie dell’apparato genitale femminile e, oltre alla tradizionale visita ginecologica viene effettuato, se non eseguito di recente, il prelievo per l’esame citologico (Pap Test).
Nel 2023 l’ambulatorio ha effettuato 751 visite ginecologiche ed eseguito 376 Pap Test.
Conclusioni
Il vaccino HPV è uno strumento potente e fondamentale nella prevenzione del cancro e di altre malattie legate all’HPV: la sua efficacia e sicurezza sono ben documentate e la sua diffusione rappresenta una pietra miliare per la salute pubblica a livello mondiale.
Vaccinarsi contro l’HPV non solo protegge l’individuo, ma contribuisce anche alla salute della comunità, riducendo la circolazione del virus.