Infiammazione cronica e stile di vita: il legame invisibile con il rischio oncologico

Legame tra stile di vita e rischio oncologico

Qual è il legame tra stile di vita e rischio oncologico? Parlare di prevenzione oncologica significa sempre più spesso parlare di stile di vita: dieta, movimento, fumo e stress; tutto ciò che facciamo ogni giorno può influenzare in modo significativo il nostro stato di salute, anche quando non ce ne accorgiamo. Una delle chiavi di lettura più interessanti e attuali di questo legame si chiama infiammazione cronica di basso grado.

Cos’è l’infiammazione?

L’infiammazione è un processo fisiologico fondamentale che il nostro sistema immunitario mette in atto per proteggere l’organismo in seguito a un’infezione o a un danno. Lo scopo dell’infiammazione è duplice: da un lato eliminare il fattore che ha causato il danno ed impedirne la diffusione, dall’altro attivare i processi di riparazione dei tessuti danneggiati.
L’infiammazione si distingue in acuta e cronica: l’infiammazione acuta si sviluppa nell’arco di alcune ore o giorni e si manifesta con rossore, gonfiore, calore, dolore e a volte febbre. L’infiammazione cronica indica invece la persistenza di una risposta infiammatoria nel tempo (mesi e anche anni) apparentemente senza sintomi evidenti.

Che cosa si intende per infiammazione cronica di basso grado?

L’infiammazione cronica di basso grado è uno stato infiammatorio silente, spesso asintomatico, che può durare per anni e che coinvolge l’intero organismo. Non provoca dolore o febbre come una normale infiammazione acuta, ma agisce lentamente, alterando i meccanismi cellulari e favorendo l’insorgenza di malattie croniche, tra cui alcuni tipi di tumore.
Questo tipo di infiammazione, definita anche sistemica, è ormai riconosciuta essere alla base dello sviluppo di molte patologie croniche, dal diabete di tipo 2 alle malattie cardiovascolari, dai tumori alle patologie neurodegenerative.

Tra le cause più comuni alla base dell’infezione cronica di basso grado troviamo:

  • una dieta sbilanciata e ricca di zuccheri semplici, grassi saturi e alimenti ultra-processati
  • 
la sedentarietà
  • il fumo di sigaretta
  • l’inquinamento ambientale
  • lo stress cronico
  • i disturbi del sonno

Infiammazione cronica di basso grado e tumori

Il primo a mettere in evidenza una correlazione tra infiammazione e cancro fu il patologo tedesco Rudolf Virchow già nella seconda metà del 1800. Il medico osservò che nei tumori analizzati erano presenti cellule del sistema immunitario ed ipotizzò che questi insorgessero in corrispondenza di un’infiammazione. Un’ipotesi poi avvalorata negli anni successivi confermando definitivamente il ruolo determinante dell’infezione inserendola tra le caratteristiche comuni (i cosiddetti “hallmarks) a tutti i tumori.

Negli ultimi anni numerosi studi hanno evidenziato, con crescente chiarezza, come anche l’infezione cronica di basso grado rappresenti un terreno fertile per lo sviluppo di diverse patologie oncologiche. Questo stato infiammatorio costante e silenzioso, spesso sottovalutato perché privo di sintomi evidenti, può infatti favorire alterazioni cellulari, influenzare i meccanismi di riparazione del DNA, stimolare la proliferazione tumorale e indebolire il sistema immunitario nel riconoscere e distruggere le cellule anomale.

Tra i tumori più fortemente associati ad uno stato infiammatorio cronico ci sono quelli del colon-retto, del fegato, del pancreas, del polmone e del seno. Di questi moltissimi sono influenzati da fattori modificabili legati allo stile di vita come un’alimentazione squilibrata, la sedentarietà, l’obesità e il sovrappeso, fumo, alcol e stress cronico.

Il rischio di sviluppare il cancro del colon-retto, ad esempio, è significativamente elevato nella popolazione obesa: la comunità scientifica ritiene che l’infiammazione cronica di basso grado associata all’obesità svolga un ruolo cruciale nello sviluppo di questa forma oncologica dove, proprio i componenti della dieta, possono influenzare il processo infiammatorio con un alto impatto sul rischio di sviluppare il tumore.

Il ruolo della prevenzione primaria

La prevenzione primaria è la risposta più concreta ed efficace per contrastare l’effetto dell’infezione cronica di basso grado sul lungo periodo. Rispetto alla prevenzione secondaria, che interviene con screening e diagnosi precoce per individuare tempestivamente la malattia, la prevenzione primaria agisce “a monte”, proteggendo la salute giorno dopo giorno con scelte consapevoli come:

  • seguire una dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, pesce azzurro e olio extravergine di oliva
  • svolgere regolare attività fisica, anche moderata (30 minuti al giorno di camminata veloce sono già sufficienti)
  • ridurre l’assunzione di zuccheri, cibi ultra-processati e grassi animali
  • dormire almeno 7 ore per notte e rispettare i ritmi sonno-veglia
  • imparare a gestire lo stress, magari con tecniche di rilassamento, respirazione o mindfulness
  • evitare il fumo e limitare l’alcol

Legame tra stile di vita e rischio oncologico

Conoscere il legame tra infiammazione cronica e tumori ci aiuta a comprendere quanto sia importante non aspettare i sintomi per iniziare a prendersi cura della propria salute. La prevenzione primaria è uno strumento potente, accessibile a tutti, e rappresenta il primo vero passo verso un futuro più sano.
LILT Biella è impegnata ogni giorno per diffondere cultura della salute e promuovere uno stile di vita consapevole, perché il futuro della salute si costruisce oggi con piccole (ma grandi) scelte quotidiane.

Condividi articolo

Torna in alto